Se toccasse a me presentarvi, direi:
Agosto: la vostra canzone di più successo, un ritornello che si poggia su un non-sense,
su una frase che non ti apsetti, ma che allo stesso tempo ti ipnotizza. E poi il
video..tutto perfetto!
Se Mi Scrivi: perchè non bisogna prendersi troppo sul serio..e poi a chi non è mai capitato di
"dare un'importanza esagerata ad una sola serata"
Quattro Gocce di Blu:in assoluto una delle mie preferite, la versione con Syria poi aggiunge
quel non so chè di magico che la rende unica...
Del Nostro tempo Rubato: è la canzone del vostro nuovo album (in streaming su Rockit e in uscita il 21maggio) che già ad un primo ascolto mi ha colpito e mi si è stampata in mente.
P.:La prima risposta forse ti deluderà perchè in fondo ogni nostra canzone è un biglietto di presentazione. Quando Flaubert diceva di essere Madame Bovary, intendeva proprio questo. Ogni artista si dipinge per intero in una propria canzone. Ogni canzone è una fotografia dell'artista, conscia o inconscia. può darsi che ci siano fotografie venute meglio all'apprezzamento altrui, ma ogni foto è una rappresentazione. I partenopei direbbero che ogni scarrafone è bello a mamma sua, ma proprio perchè in fondo è a sua immagine e somiglianza.
I.:A proposito del nuovo cd..."persino il rock ti scava rughe sulla faccia"??
P.:In Italia il rock vive una profonda contraddizione. Dovrebbe essere il momento di rottura generazionale che apre una crepa nel mondo già solacato da crepe degli adolescenti e distaccare irrimediabilmente il giovane dal cordone ombelicale che lo tiene legato alla famiglia. Una spinta emancipatoria, talvolta traumatica (ma sono traumatici tutti i passaggi vitali, dalla nascita alla morte). Invece il rock è fatto da persone 'anziane'. I genitori accompagnano i figli ai concerti 'rock' avendolo incontrato prima di loro. E' una contraddizione nuova a livelllo storico-sociologico. Gli U2 hanno l'età dei nostri genitori. Chi ridarrà ai ventenni di oggi la ribellione negata? La nostra riflessione invece è vista dalla parte di chi suona.
I.:Quando si fa un trasloco si è sopsesi tra passato, presente e futuro... se vi guardate indietro cosa vedete? E davanti a voi invece? Rimpianti? Aspettative?
P.:A volte è meglio non domandarsi troppe cose ma proseguire a svuotare gli scatoloni, sistemarsi e avere l'illusione di ricominciare una nuova vita. Anche i compleanni fanno quest'effetto. Il giorno dopo ci si riscopre gli stessi, senza un centimetro di cambiamento.
I.:A cuore aperto..cosa vi aspettate da quest'album?
P.:Di venire riconosciuti come una voce presente all'interno del panorama musicale italiano, cosa che peraltro noi sappiamo di essere. Ne più, nè meno. Ci piacerebbe per una volta che a deciderlo fossero gli ascoltatori e non coloro che si arrogano il diritto di decidere cosa deve o non deve piacere alle masse, considerate come una fiumana indistinta di consumatori.
I.:Come avete fatto giustamente notare anche voi, una delle parole che ricorre più spesso è "Italia"...visto che forse non è il momento migliore per parlare dell'Italia in generale vi chiedo un parere sulla "vostra" Tornino che sembra vivere una nuova giovinezza sia musicale che culturale...sbaglio?
P.:A Torino esistono decine di gruppi interessanti della generazione subito dopo la nostra. Spero di non dimenticarne troppi, ma se qualcuno per curiosità volesse approfondire, eccoli qui:
Nebbia, Ila Rosso, Verlaine, Nadar Solo, Sidera Ves, Pablo e il Mare, Deian, Mezzafemmina, ecc. La realtà è che questi gruppi esistono da anni ma per il discorso che facevo prima, sembra che chi punti i riflettori decida sempre di illuminare certe scene quando le altre vengono a noia,
Pensiamo al successo dei Baustelle che hanno raggiunto e che si è concretizzato solo ad un certo punto. Loro erano sempre stati i Baustelle, ma qualcuno se ne è accorto dopo anni.
I.:A mio parere, adesso, grazie ad Internet, Myspace, Blog,Facebook..tutta la scena alternativa underground (si diceva una volta) gode di una cassa di risonanza inimmaginabile fino a qualche anno fa.Voi che ne pensate? Come avete trovato il mondo delle etichette indipendenti al vostro ritorno?
P.:Ci sono giornate votate all'ottimismo e altre votate al pessimismo cosmico. Nelle prime il mondo ci sembra meraviglioso. Tutti comunicano con tutti. Tutto è intorno a te, come recita un famoso spot di telefonia mobile. Ma persino un inguaribile ottimista come Jovanotti aveva trovato il rovescio della medaglia in questa frase. Allora si passa alla fase b. E si scopre che la terra bruciata è molta. Ognuno comunica attraverso la piccola nicchia che è riuscito a creare. Lo spam si moltiplica. Riceviamo centinaia di inviti a concerti a cui non andremo perchè si tengono a 600 km da dove abitiamo. Tutti hanno il loro disco 'finalmente uscito'. A nessuno sembra fregargliene nulla. Myspace è il ricettacolo di inviti inutili per eccellenza.
Molte delle etichette indipendenti sono convinte che basta un giro su facebook per promuovere un lavoro. Il guaio è che questa mentalità si è fatta breccia anche nel mondo major, dove i soldi non sono più così tanti. Così un intero mondo si riversa sui social network, convinti da avere scoperto l'Eldorado. Intasandolo e ingolfandolo.
I.:Partiamo da un presupposto: se un album mi piace lo compro, perchè sento il bisogno di possedere le cose"che meritano". Come sempre voi mettete molta cura anche nel packaging e mi sembra di aver capito che ci sarà anche una sorpresa (Un CD-R vergine se non sbaglio), potete dirci di più?
P.:L'idea di fondo poi tradotta in questo modo 'fisicamente' era quella di lasciare all'ascoltatore la possibilità di farsi una scaletta personalizzata. La prima canzone dell'album dice: 'ora quel che conta si conta da sè'. Per dirla alla Crowley (citare i satanisti è sempre molto 'rock' :-) : "do what thou wilt shall be the whole of the law". Ma senza spargimenti di sangue, percarità. Basta copiarsi sul cd-r le canzoni che piacciono e, al massimo regalarle come filtro d'amore, come si faceva noi con le cassette.
I.: L'ultima domanda è una sorta di gioco...fate voi una domanda a chi vi legge, perchè tutti vanno daicantanti e chiedono, chiedono, chiedono ma magari anche voi volete sapere qualcosa...
P.:La domanda che ogni musicista vorrebbe fare ma non può permettersi è: Caro, cara, ti è piaciuto?Ma non la faremo.:-)
I.: GRAZIE RAGAZZI